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Sentirsi radicati come un albero |
La
paura è il veicolo più efficace per condurci dritti dritti verso il temuto.
Tuttavia,
è un’emozione che, specie oggigiorno, viene quasi incoraggiata. Basta guardare
un Tg, un talk show o leggere una pagina di cronaca di un qualsiasi giornale per
rendersi conto che la paura non viene osteggiata, allontanata, educata ma, a
volte, addirittura estorta. Come se avere paura possa in qualche modo aiutare.
Non è così. Il coraggio, l’attenzione, l’appropriatezza possono essere
strumenti per fronteggiare il pericolo. Ma non la paura.
La
paura paralizza. Fa leva sui tasti della nostra vulnerabilità, fragilità,
debolezza umana. E ci rende incapaci di affrontare. Di progredire. Di credere.
Di andare avanti.
Le
emozioni forti, come la paura, ci rendono come i rami di un albero durante la
tempesta.
In
quei casi in cui ci sentiamo travolti dovremmo cercare di riportare la nostra
attenzione sul nostro tronco. Dentro ognuno di noi c’è una parte solida e
resistente proprio come il tronco di quello stesso albero i cui rami sono
messi, quotidianamente, a dura prova.
"Camminare
sul filo d'una lama, correre sulla cresta del ghiaccio, non preoccuparsi della
scala, lasciare il sostegno sul precipizio." (cit. Wu-men)
“Il coraggio non
è l’assenza di paura, ma la consapevolezza che nella tua vita c’è qualcosa di
più importante della paura” (Ambrose
Redmoon)
E in tema con queste citazioni
zen, vi propongo un piatto molto orientale, e molto veloce da preparare. Da
gustare nelle fredde serate invernali, come una carezza calda e vellutata che
dalla gola scende fino alla sede delle nostre emozioni: la pancia.
Ingredienti:
- miso (ne ho
trovato una varietà solubile in un negozio bio che contiene già pezzetti di alghe
essiccate)
- spaghettini di
riso
Preparazione:
Preparare
il miso secondo le istruzioni generalmente riportate nella confezione. In genere bisogna versare la bustina
di miso in una ciotola, aggiungere acqua calda e lasciare riposare qualche
minuto. A parte lessate i spaghettini di riso e poi aggiungerli nel brodo.
Gustare.