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Il nuovo album degli Stag |
Oggi, dopo aver passato un po’ di giorni ad ascoltarlo e
riascoltarlo, soprattutto in macchina durante i vari viaggi di andata e ritorno
pasquali, vi voglio raccontare le suggestioni che mi ha provocato il nuovo cd degli Stag, "Verso
le Meraviglie".
Gli Stag, per chi non li conoscesse, sono: Marco Guazzone (voce, pianoforte), Stefano Costantini (tromba), Giosuè Manuri (batteria) e Edoardo Cicchinelli (basso).
L’album d’esordio di questa band romana è
“L’Atlante dei Pensieri” del 2012; il disco contiene il brano “Guasto” che Marco
Guazzone, in veste di solista, ha presentato alla 62a edizione del Festival di
Sanremo nella sezione Giovani.
Da allora, gli Stag hanno viaggiato, si sono fatti conoscere in giro per l’Italia e non solo, hanno collaborato con artisti nazionali come Malika Ayane, Arisa e Chiara Galiazzo, hanno partecipato alla composizione di varie colonne sonore per il cinema, il teatro e la televisione e da aprile 2016 conducono un loro programma di musica dal vivo su In Blu Radio.
A marzo 2017 è uscito il loro secondo cd, raffinato, ma mai “complicato”, di respiro internazionale che conferma l’originalità sonora e la versatilità di genere della band.
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Gli Stag in live |
Di seguito una mia veloce istantanea su ciascun brano che compone
questo album che è un viaggio fatto sì di musica, ma anche di emozioni, di
parole evocative, di meraviglie sussurrate o suggerite tra un solfeggio e
l’altro, tra un vocalizzo e l’altro, tra un’esplosione di tromba e un assolo
intimista col pianoforte.
Si percepisce la sincerità del sentire artistico, la volontà di
trasmettere non solo note, parole, ma anche quegli orizzonti di beltà, incanto
e stupore che solo un approccio non troppo disincantato alle cose della vita,
anche le più piccole e apparentemente più semplici, può offrire.
- TO THE WONDERS,
sicuramente tra le mie top 3 preferite: un mix affascinante di dolce
malinconia, drammaticità, ma anche di energica ripresa. Una preghiera
musicale per andare oltre, per coltivare speranze...mi ha commosso al primo
ascolto.
- LE MIE OMBRE, di
questo pezzo mi piace soprattutto il ritornello, un sound esteso che
disegna un orizzonte sconfinato davanti, ma anche le strofe sono molto
intime, profonde. Da risentire più e più volte per penetrarne il senso.
- DOWN, ha una forza
emotiva che fa quasi male, ma al tempo stesso regala quella leggerezza
tipica che sussegue alla presa di coscienza quando autenticamente
sentita ("I'll embrace the change. Like a feather it will alter my life
altogether")
- KAIROS, un pezzo che
mi attrae molto, veloce, maturo e che contiene una delle strofe che trovo
letteralmente più incisiva ("ho dormito notti inutili, ho rinchiuso i
sogni in alibi").
- MIRABILIA, questo
pezzo è un altro top 3, un inno a ritrovare la meraviglia, anche per chi
non trova più l'equilibrio che ci tiene sospesi tra sogni e realtà...quasi
psichedelico, ritmico e arricchito da un controcanto ben riuscito e
d’effetto.
- SLAY TILLING, molto
intimista, la vedo scorrere tra le immagini di una saga familiare...e così sarà
nella serie tv “Tutto può succedere 2” .
- VIENIMI A CERCARE, un
duetto riuscitissimo quello tra Marco Guazzone e Matilda De Angelis. Un
confronto amoroso stuzzicante e originale (“tana per tutte e due”) e
le voci si fondono a meraviglia (lei voce molto alta, sottile, delicata e lui
romanticamente abbandonato e arreso alla forza di un sentimento che
nasce come un soffio e, lentamente, diventa un vento che agita tutto e
disarma).
- DIMMI SE ADESSO MI VEDI,
un pezzo struggente, un canto d'amor perduto su una scogliera.
- DA TE, in questo
pezzo, la voce di Marco Guazzone si fa conturbante. Crea un mix di sfida, quasi
di rabbia serena, di apparente lucidità su un tappeto di sensazioni delle
quali si teme l’effetto.
- THE HELM, un canto
sulla forza prorompente di una presa di consapevolezza da tempo
attesa.
- OH ISSA,
a questa sono particolarmente affezionata...quando la sento, non riesco
proprio a stare ferma e a non cantarci sopra. E’ la vela che ho issato e
che mi ha sospinto verso la rotta degli Stag.
- I AM FREE, un canto
poetico. Appena inizia, la immagino liberarsi delicatamente in
una buia sala di cinema mentre scorrono i titoli di coda di uno
di quei film sì drammatici, ma aperti alla speranza che mi piacciono tanto.
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la musica è in ogni luogo |
Per la ricetta del giorno vi propongo un piatto unico, molto
veloce e semplice da preparare che racchiude energia e morbidezza.
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Tempeh ortolano |
Ingredienti:
-
patate, carote
- tempeh alla piastra (ndr: si acquista nei negozi di alimentazione
biologica o naturale)
-
semi di sesamo
-
erbe aromatiche
-
olio evo, sale, salsa di soia
Preparazione:
Scaldate un filo d’olio in una padella. Prima che diventi troppo
caldo, aggiungete patate e carote tagliate a tocchetti, salate, condite con
erbe aromatiche e versate un po’ di acqua. A metà cottura aggiungete anche i
pezzetti di tempeh e sfumate con un po’ di salsa di soia.
Servite aggiungendo una manciata di semi di sesamo.