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Salite che val la pena osare |
Le piccole follie sono le vette emozionali sulle quali, ogni tanto,
ci inerpichiamo per abbandonare la placida pianura del quotidiano e vivere l’adrenalina
di una salita.
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Verdi distensioni |
Tentare di ripercorrere lo stesso stato d’animo che ha portato un
artista a dipingere un quadro, a scrivere una canzone, a interpretare un ruolo
drammatico…ecco, immergersi nell’arte può consentire a piccoli soffi di follia
di rinfrescare i nostri pensieri, spesso troppo istituzionalizzati o
cristallizzati dalla routine.
Magari l’artista voleva trasmettere altro rispetto alle nostre
interpretazioni. Ma quello che ognuno di noi coglie è probabilmente ciò che ci
serve in quel particolare momento.
L’arte può essere lo specchio delle nostre emozioni. O quella cima
a cui tendere per elevarci dal suolo fin troppo conosciuto. Lo sconosciuto non
come territorio da evitare per paura di uscire dalla propria zona di comfort,
ma come attrattiva in cui immergersi per scoprire qualcosa di nuovo su noi
stessi.
Come reagiamo di fronte alle cose nuove può dirci molto di ciò che
siamo. E certe prese di coscienza sono indispensabili per diventare sempre più
ciò che siamo.
Ovviamente perché si verifichi l’effetto di cui parlo deve
trattarsi di un’immersione profonda. Se si rimane sulla superficie delle cose,
osservate o ascoltate, l’esperienza non arriva a toccare corde così profonde da
agitarci qualcosa dentro. Rimane solo un tassello di un altro giorno qualunque
che pure sbiadirà nei ricordi.
Sono i giorni che ci hanno cambiato, le esperienze che hanno
smosso qualcosa nelle placide acque del nostro sopravvivere a restare scolpiti
per sempre nella memoria.
Un dialogo a cuore scoperto, un gesto inaspettato che ci
sorprende, parole che abbiamo il coraggio di tirare fuori dopo averle tenute
nascoste sotto strati di sovrastrutture divenute troppo polverose, un viaggio
che intraprendiamo non solo con i piedi, ma con tutto il nostro essere…sono le
esperienze che lasciano un segno quelle che riempiono il tempo di sostanza e
non solo di minuti a nostra disposizione.
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Ispirazioni |
– Alice: Sto
diventando matta, papà?
– Padre: Ho paura di sì, Alice: sei matta, svitata, hai perso la testa… Ma ti dirò un segreto: tutti i migliori sono matti.
(Dal film Alice in Wonderland)
– Padre: Ho paura di sì, Alice: sei matta, svitata, hai perso la testa… Ma ti dirò un segreto: tutti i migliori sono matti.
(Dal film Alice in Wonderland)
Tutti siamo
costretti, per rendere sopportabile la realtà, a tenere viva in noi qualche
piccola follia.
(Marcel Proust)
(Marcel Proust)
Sono
guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio
quieto! Il guaio è per voi che la vivete agiatamente, senza saperla e senza
vederla la vostra pazzia.
(Luigi Pirandello)
(Luigi Pirandello)
Nessun
grande mente è mai esistita senza un pizzico di follia.
(Aristotele)
(Aristotele)
Folle
è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.
(William Shakespeare)
(William Shakespeare)
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Suggestioni |
Pure in cucina, per esempio sembrerebbe folle usare le castagne
come base per fare una frittata…ma se andate oltre il pregiudizio e rischiate,
chissà, magari scoprirete un gusto nuovo ed insolito che soddisferà il vostro
palato e i vostri commensali ;-)
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Frittata di castagne e zucchine |
Ingredienti:
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200 gr di farina di castagne
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300 ml di acqua
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Erbe aromatiche
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zucchine
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sale, olio evo, salsa di soia e semi di sesamo
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radicchio e maionese di riso per il contorno
In una ciotola amalgamate per bene la farina di castagne, l’acqua,
le erbe aromatiche ed un pizzico di sale (usando magari lo sbattitore elettrico
o la frusta per evitare grumi).
Fate riposare.
Nel frattempo rosolate in una padella le zucchine con un filo
d’olio e aromi a scelta (ho usato origano, mentuccia, alghe essicate e sale
rosa). Potete sfumare con poca salsa di soia.
Versate le zucchine nella pastella di castagne e mescolate con
cura.
In una padella capiente, fate scaldare un filo d’olio e versate la
finta frittata; cuocete per bene servendovi di una spatola fate man mano
rapprendere la parte liquida e capovolgete a metà cottura (quando un lato si
stacca facilmente e la parte superiore appare non troppo liquida).
Servite con insalatina di radicchio con semi di sesamo e ciuffetti
di maionese di riso.