martedì 8 gennaio 2013

I SAPORI DI UNA VOLTA...

E’ iniziato un nuovo anno. E non potevo che iniziarlo con le mani in pasta...
Ma prima di infarinare il piano di lavoro, vorrei fermarmi un attimo e spargere nell’aria, per condividerle con voi, alcune semplici riflessioni...
Pensando ad un nuovo anno alle porte, penso che....
Un inizio può capitare e sorprenderci in qualunque momento; non occorre aspettare un lunedì o il primo giorno di un nuovo anno, giorni tradizionalmente deputati ai buoni propositi.
Non occorre neanche fare dispendio verbale di buoni propositi; viverli ed incarnarli, da subito, sarà più produttivo di mille illusioni letterarie...
Non serve nemmeno fare bilanci; se ci venisse la tentazione del “bilancio”, corriamo in cucina, mettiamo sulla bilancia (vera) zucchero, uova e farina e prepariamo un bel dolce, piuttosto che rimuginare su fatti e circostanze che, volente o nolente, ci hanno condotto proprio dove siamo ora. A parte gli scherzi, nell’ambito di un’impresa o di una attività imprenditoriale è certamente necessario fare bilanci, ma la nostra vita non può essere riassunta in un registro di partita doppia. E’ talmente affascinante e complessa da non poter essere classificata in sterili colonnine del dare e dell’avere.
A volte sbandieriamo idee, propositi, ci fregiamo di espressioni come “ah da quest’anno (o dal mese prossimo oppure da un lunedì qualunque)....ecc.” quasi più per convincere gli altri, che noi stessi, che siamo in grado, se vogliamo, di iniziare un qualcosa: che sia un nuovo modo di fare, una nuova attività, una sana abitudine o un diverso atteggiamento mentale.
Però lo rimandiamo a un certo futuro che verrà...e intanto siamo fermi, muovendo solo aria e parole.
La nostra anima, invece, non ha bisogno di essere convinta a parole: sa quando è il momento di evolvere e sa esattamente cosa le occorre per farlo.
Ma a volte siamo sordi ai suoi richiami. Altre volte non siamo pronti. E allora ci illudiamo che fissare, anzitempo, dei traguardi temporali (facendo entrare in gioco solo la mente) sbloccherà, per magia, tutto il meccanismo.
Invece quando quel momento arriva per davvero (facendo entrare in gioco, non solo la mente, ma anche il cuore), di colpo spariscono le elucubrazioni mentali, i progetti, gli obiettivi astratti, i rimandi, le incertezze. Sappiamo esattamente cosa fare senza doverlo stabilire in anticipo. Ed è proprio in quel momento che inizia il vero processo. Quella molla E’ il vero inizio...
Non sprechiamo nell’aria parole propositive, non facciamoci solo portavoce di buoni propositi, ma impariamo a sfruttare ogni giorno per farli già vivere dentro il nostro quotidiano.
E’ questo il mio buon anno a tutti!! e come primo piatto del 2013 vi propongo una pasta fatta a mano, con acqua e farina: chiamateli pici, strangozzi, finti tonnarelli, mezzi bucatini...insomma chiamateli e conditeli come preferite...Io li ho serviti con un semplice sugo al pomodoro (ho usato per metà salsa di pomodoro e per metà pachino freschi cotti al tegame con un pò d’olio, scalogno e un pizzico di origano) e una spolverata di parmigiano.


 
Ingredienti:
-       200 gr farina di kamutt integrale
-       50 gr di semola
-       140 ml circa di acqua
-       sale

Impastate semplicemente questi ingredienti; fatelo per bene per amalgamare il tutto, aiutandovi se occorre con ulteriore acqua (meglio tiepida).
Tirate una sfoglia con il mattarello, poi prendete dei rettangoli, tagliateli a striscioline e giratele tra le mani per dargli una forma cilindrica. Regolatevi, a piacere, sulla lunghezza e consistenza. Io li preferisco non troppo lunghi, e di medio spessore.
Cuociono in acqua bollente in circa 13/15 minuti.

3 commenti:

  1. E' affascinante osservare scorci di un mondo interiore che parla dalle fessure di questa realtà virtuale... ed è questo tuo mondo, cara Terry, a renderti speciale :-)
    Mi piace tanto leggere i tuoi post perché esprimi tanta profondità e ci metti "amore", si percepisce!
    Hai ragione! I propositi sono solo parole che spariscono come foglie al vento se non sono accompagnati dal cuore.
    Ci riempiamo spesso la bocca di troppe parole senza dar loro il giusto peso ed una collocazione corretta nella vita di tutti i giorni.
    Ogni giorno, poi, è importante e andrebbe vissuto con l'intenzione di costruire qualcosa di bello prima di tornare a dormire.
    Le parole restano fine a se stesse se non rispecchiano una forte volontà di abbracciare piccoli e grandi cambiamenti, con i rischi e le gioie annessi.
    :-)

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  2. Grazie Marco! mi fa piacere se riesco a trasmettere quell'ingrediente che in effetti non faccio mancare mai alle mie giornate, e ai miei esperimenti culinari: l'amore.
    :)

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