giovedì 12 giugno 2014

....RIMUOVERE LA POLVERE DALLE SUPERFICI...

...leggendo...
John Fante invitava a chiedere alla polvere ciò che non si riesce a ricevere dalla vita, dalle cose, dalle persone che ci circondano; forse essa è in grado di suggerire una risposta razionale e soddisfacente agli interrogativi umani?
Perché c’è ingiustizia nei sentimenti? Perché alcune persone si votano alla sofferenza? Perché esistono gli emarginati, il male, i terremoti, la miseria, la povertà? Perché un sogno non può essere trasferito nella realtà solo per mano dello scrittore che gli dà forma, voce e quindi forza?
Perché Arturo Bandini ama Camilla, che invece ama un altro uomo, tra l’altro immeritevole e che lo respinge?
In uno spazio compreso tra l’albergo sgangherato in cui vive, le strade polverose di Los Angeles e luoghi tanto squallidi quanto pregni di veridicità, e in un tempo che è quello della Grande Depressione, l’aspirante scrittore dà corpo ed anima a personaggi perduti e irrequieti, folli e disperati, e con essi interagisce, ora odiandoli, ora amandoli, ora inseguendoli, ora tentando di salvarli o di cancellarli, proprio come il deserto capace di spazzare via il ricordo col vento, il caldo e il freddo.
In ogni tempo, in qualunque città si trovi a vivere la sua esistenza…l’essere umano è continuamente esposto alla grettezza, sua e di coloro in cui inciampa, lungo il suo cammino.
La passione, l’ispirazione, la creazione letteraria possono supplire alla fame di risposte e al vuoto di fama dell’aspirante scrittore che qui diventa emblema dell’uomo che tenta, con tutte le sue forze e i suoi mezzi, di barcamenarsi nella giungla del vivere, alla disperata ricerca di un riscatto, di una rivendicazione sociale.
E se ciò che si desidera non lo si trova nella realtà…perché non inventarselo? Dentro ad un romanzo tutto può andare esattamente come vorremmo.  Ad una condizione: che a scriverlo siamo noi stessi, con la penna o con l’immaginazione.
E un romanzo può anche diventare un quadro, una musica, una poesia, un ricamo.
Un’esistenza di mera superficie è esposta al logorio del tempo; in più ci sono polveri sottili che ogni giorno si depositano dentro e fuori le pareti del nostro spirito. L’espressione artistica, quando propria ed autentica, è lo strumento in grado di donare colore, vivacità ed entusiasmo.  E’ l’universo parallelo dove coltivare  tutto ciò che ci dona energia per poi impiegarle in quest’altro nostro universo, che sta sopra e sotto i nostri piedi. 
Ora, tra una pagina e l’altra del vostro romanzo o tra un’ispirazione artistica e l’altra, che ne dite di stuzzicare qualcosa?
Anche in cucina può trovare sfogo la propria libera espressione.
Vi propongo delle polpettine di quinoa alle verdure e cupoletta di gelato ai ceci.


...cucinando...
CUPOLETTA DI GELATO AI CECI
Ingredienti:
-          1 confezione di ceci lessati
-          1 yogurt di soia al naturale
-          2 cucchiai di olio evo, un pizzico di sale
-          Limone
-          Origano

Basta frullare gli ingredienti e versare il composto nei pirottini di carta. Lasciate in freezer un quarto d’ora/venti minuti e poi servite, decorando con scorzette di limone e semini di lino e/o girasole.

POLPETTINE DI QUINOA
Ingredienti:
-          quinoa lessata
-          carote, zucchine, patate
-          pangrattato
-          lievito alimentare in fiocchi
-          erbe aromatiche
-          olio, un pizzico di sale
-          salsa tamari

Lessate la quinoa (per un tocco esotico, come liquido potete usare metà dose di acqua e metà dose di latte di cocco).  Vi consiglio di prepararla in anticipo (la mattina o anche la sera prima) così si amalgamerà meglio.
Lessate le patate. Quando cotte, sbucciate, schiacciatele e fate raffreddare.
Grattuggiate le carote e le zucchine. Fatele appassire in un tegame con un filo d’olio ed erbe aromatiche a scelta.  Insaporite con la salsa tamari.
Riunite poi la quinoa, le verdure e le patate in un ampio recipiente. Aggiungete il lievito alimentare in fiocchi. Formate delle polpettine, passatele nel pangrattato, ponetele in una teglia con la carta da forno e passatele in forno caldo per 10/15 minuti.  


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