venerdì 26 ottobre 2012

SEMPLICE COME IL PANE....



“…C’era stato un tempo in cui l’impensabile era diventato pensabile e l’impossibile era successo davvero…”

“…l’aria era piena di Pensieri e Cose da Dire…Ma in momenti simili vengono sempre dette solo le Piccole Cose. Le Grandi Cose si acquattano dentro, non dette…”


...Pillole letterarie tratte dal libro “Il dio delle piccole cose” di Roy Arundhati; una lettura particolare, intrigante, insolita…un romanzo nel quale le coordinate temporali e la cronologia dei fatti non seguono un andamento preciso, dove le COSE sono ANIMATE e le sensazioni acquistano la CONCRETEZZA di un’immagine disegnata dalla FANTASIA  dei suoi personaggi; COSE che acquistano un’anima e che percorrono strade, si arrampicano sui muri, strisciano su corpi e superfici e che poi svaniscono come un soffio di fiato del loro dio su un vetro... E’ la saga di una famiglia indiana del Kerala che gestisce la fabbrica di “Conserve e Composte Paradiso”;  tra le righe del libro sfilano ambienti domestici, lutti, gioie, tradizioni, miti, riti, liti… le piccole cose che costituiscono la quotidianità di una famiglia e che rispecchiano i cicli e gli accadimenti di una vita, il fango che la macchia, l’acqua che poi la può inondare. Sullo sfondo i BOSCHI in cui vivono arcane leggende, CASE che custodiscono segreti secolari, l’evoluzione di un popolo diviso da caste e da antichi pregiudizi…in primo piano la vicenda umana e sentimentale di Ammu, una giovane donna indiana che con il suo amore “proibito”per un intoccabile osa sfidare le convenzioni della sua cultura, ribellandosi con coraggio silenzioso ad un ordine che si vorrebbe già stabilito da un certo corso della storia. Il tutto è vissuto attraverso gli occhi dei suoi due bambini, Rahel ed Estha, gemelli dizigotici che vengono divisi, amareggiati da personaggi che violano la loro ingenuità, ma che mantengono sempre quello sguardo curioso e speranzoso che gli permette di ritrovarsi, di affrontare e superare le prove difficili della vita, resi forti dal loro legame invisibile di complicità …
Nel finale una sensualità che, rimasta velata nel corso del racconto, finisce per esplodere dirompente, conferendo alla trattazione un risvolto passionale che non tradisce quel clima di continua attesa che stimola il lettore ad andare avanti…

E visto che uno dei luoghi in cui si possono trovare quelle cose piccole e semplici che scaldano il cuore è la cucina....ecco che abbino a questa lettura la ricetta di una delle cose più semplici e genuine: il pane...questa è una variante di panini ultra morbidi, leggermente aromatizzati allo zafferano. Buona panificazione!!


Gli ingredienti (per circa 7/8 panini)

-  farina 500 gr (ho usato metà farina manitoba e metà farina 00)
-       latte ml 125
-       acqua ml 125
-       1/2 bustina di lievito di birra disidratato
-       burro g 25
-       olio extravergine di oliva ml 75
-       2 pizzichi di zafferano in polvere.

Impastate energicamente tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto ben amalgamato, lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30/45 minuti. Poi formare dei panini rettangolari (aiutandovi se mai con altra farina) e metteteli su una teglia coperta con carta da forno e lasciateli a lievitare per altri circa 30 minuti. Fate dei segni sulla superficie (una croce o dei tagli delicati) e cuocete in forno già caldo a 180° per circa 25 minuti.



1 commento:

  1. Ciao!
    Grazie mille per essere passata da me e complimenti per il blog!
    Un bacione e a presto!

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