giovedì 26 gennaio 2012

"INTERMEZZO...SENTIMENTAL..."


"Un'anima gemella è chi ha serrature ove entrano le tue chiavi, e chiavi che aprono le tue serrature. Quando ci sentiamo abbastanza sicuri da aprire i lucchetti, i nostri più veri e veraci noi-stessi escono fuori e noi possiamo essere ,completamente e sinceramente, chi siamo.

…Possiamo essere amati per quel che siamo e non per quello che fingiamo di essere”.

Un piccolo stralcio del libro “Un ponte sull’eternità” di Richard Bach, che ho terminato di leggere da poco…un romanzo tra le cui righe il mio idealismo più profondo ben si è trovato riflesso; nelle parole e nella storia di Bach ho trovato seri spunti per capire come ad un certo punto della propria vita occorra riconoscere quei segnali in grado di trasformare un amore ideale in un sentimento vero. Se quei segnali non si colgono si corre il rischio di rincorrere solo pensieri utopici e romanticherie idealizzate, che spesso non sono altro che alibi messi in scena (da noi stessi) per corazzarsi contro sentimenti reali e possibilità concrete.
E’ la paura che a volte ci fa barricare dietro “copie di noi stessi” impenetrabili, inavvicinabili e inafferrabili.
L’amore con la A maiuscola è quello che ci “permette” di cambiare, che ci fa disfare delle nostre armature, quello che ci fa mettere in gioco con l’altro ad armi pari, anzi quello che ci fa provare piacere nel ritrovarsi disarmati.
Quei segnali potrebbero essere la condivisione di una profonda intimità, la spontanea  capacità di gioire per le piccole cose e lo stimolo reciproco a suscitare entusiasmo e curiosità.
Preoccuparsi del BENE dell’altro, avere a cuore la CURA di un’altra persona e del suo mondo. A volte stiamo bene con una persona e…ci sentiamo bene…secondo quell’ottica NOI stiamo bene…va benissimo…però forse, per assaporare e realizzare un sentimento più maturo e costruttivo bisognerebbe spostare lo sguardo anche sui sentimenti e il vissuto dell’ALTRA persona...così da non ritrovarsi a vivere il sentimento solo dalla propria angolazione…
È importante saper ASCOLTARE… prestare ATTENZIONE…INTERESSARSI all’altro/a nella sua totalità ..come ESSERE  fatto/a di anima, corpo, testa, pensieri, emozioni, desideri, sogni — capire anche i suoi silenzi, senza fare congetture ma piuttosto parlare, coltivando sempre una libera espressione e comunicazione; accettare,altre volte, il suo bisogno di “isolarsi” per tornare ad apprezzare la condivisione autentica, non scontata...perchè lo stare insieme non sia uno stare insieme "perchè ormai così è" o "perchè l'altro così si aspetta da me", ma sia lo stare insieme perchè "ancor così si desidera"..(e a desiderarlo ci si sorprende in due)...

Nessun commento:

Posta un commento